venerdì 21 dicembre 2007




Che lui l'abbia "meritato" o meno non ha evidentemente alcun senso. E che tutto ciò comincia ad essermi estraneo, come se si trattasse di un'altra donna, non cambia nulla: grazie a lui, mi sono avvicinata al limite che mi separa dall'altro, al punta da immaginare talora di superarlo. Ho misurato il tempo in modo diverso, con tutto il mio corpo.
Ho scoperto di cosa si può essere capaci, cioè di tutto. Desideri sublimi o mortali, assenze di dignità, credenze e comportamenti che trovavo insensati negli altri, finchè io stessa non ho fatto ad essi ricorso. A sua insaputa, egli mi ha unito ancora più al mondo.
Mi aveva detto "non scriverai un libro su di me". Ma io non ho scritto un libro su di lui, e nemmeno su di me. Ho soltanto trasformato in parole - che certo non leggerà mai, che non gli sono destinate - quel che il suo semplice esistere mi ha arrecato. Una sorta di dono a mia volta elargito.
Quando ero bambina, lusso significava per me pellicce, abiti lunghi, e ville sulla riva del mare. Più tardi, ho creduto che fosse condurre una vita da intellettuale. Mi sembra ora che sia anche poter vivere una passione per un uomo o per una donna.
Passione Semplice - Annie Ernaux